Il design è ovunque
Viviamo in un mondo in continuo miglioramento, come atleti olimpici che cercano di guadagnare una frazione di velocità in più, un margine di prestazione che faccia la differenza tra una medaglia d'oro e l'anonimato. Proprio come in tante gare olimpiche, l'"impronta artistica" è una parte importante della prestazione; per qualcuno, pertanto, il "design" potrebbe avere un rapporto analogo con le prestazioni, nei prodotti e nei processi. Come vedremo più avanti, il design è ancora più fondamentale di così. Troppo spesso consideriamo il design (se mai lo consideriamo) la superficie visibile degli oggetti. Un prodotto ha un bel design quando ci piace esteticamente. E, ovviamente, il gusto estetico è molto personale.
In un recente report di Invision è emerso che “Il design sta cambiando il nostro modo di lavorare... quando un'organizzazione applica i principi del design alle proprie strutture e strategie, sta scegliendo consapevolmente di innovare a tutti i livelli.”
Il ruolo del design nel trasmettere l'identità del brand
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Quando tutti gli uffici erano più o meno uguali, era molto più difficile distinguerli. Oggi sempre più aziende riconoscono che l'ambiente lavorativo sia uno dei mezzi più importanti per comunicare i valori di un marchio e, per estensione, per costruire l'identità di un'azienda.
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Questo è riscontrabile a vari livelli. Un recente report di Steelcase dimostra che in tutto il mondo, sebbene nel 70% delle aziende ci siano loghi e pubblicità nelle aree di lavoro, una notevole minoranza resta ancora relativamente anonima: nel 40% delle aziende gli arredi non riflettono la palette dei colori aziendali, e in oltre il 60% non ci sono riferimenti alla storia dell'azienda.
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In un articolo sull'internal branding pubblicato sulla rivista Harvard Business Review, il design delle strutture aziendali è stato identificato come uno dei componenti chiave della comunicazione del marchio: “integrando la visione del marchio all'interno di questi punti di contatto con i dipendenti, nel corso del tempo le aziende inculcano tale visione nell'esperienza dei dipendenti stessi, al punto che diventa istintivo avere un comportamento in linea con i principi del marchio”.
In che modo il design guida e riflette l'evoluzione del lavoro
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Dieci anni fa, gli obiettivi delle aziende nella progettazione degli uffici erano ben diversi da quelli di oggi. Se qualcuno doveva restare incollato a una scrivania per una mattinata intera, allora era chiaro che fosse necessario aumentare l'ergonomia della seduta. Con la necessità di dare accesso alla tecnologia a sempre più persone, la posizione dei cablaggi è diventata tanto importante quanto la posizione delle persone stesse.
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L'ambiente di lavoro è cambiato, e così anche gli atteggiamenti delle persone che costituiscono la forza lavoro dell'ufficio. Oggi le domande chiave sono “cos'è un ufficio", "a cosa serve un ufficio?”. E se le aziende sono in grado di rispondere a queste domande, come possiamo progettare l'ufficio al meglio per rispondere alle nostre necessità.
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Il cliente in questo caso è interno, ovvero una forza lavoro sempre più esigente, con standard più elevati. Per alcune persone, l'ideale continuerà a essere un posto di lavoro centralizzato. Per altri, sarà più un luogo sociale, in cui i dipendenti si possano incontrare in modo informale, scambiare opinioni, e poi andare via.
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Non si tratta più semplicemente di andare in un edificio in cui si fa il proprio lavoro; si tratta di sfruttare gli spazi in cui si lavora, trovarsi in uno spazio che aiuti a essere più produttivi. Come ha affermato uno dei Senior designer di Wework in un'intervista su Creator: “Mi sembra un po' di aiutare le persone ad aver voglia di andare al lavoro tutti i giorni.”
Le aziende “design-centriche”
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Oggi molte aziende parlano di creare una forte User Experience (UX) attraverso il design dei siti web, ma lo stesso approccio si è esteso anche alla progettazione di una Customer Experience (CX), che comprende l'intero processo online e offline.
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Il ruolo del Chief Design Officer sta diventando sempre più importante e riconosciuto a livello dirigenziale. Negli ultimi anni Pepsico, Hyundai e Philips hanno inserito questa posizione anche a livello del Consiglio di Amministrazione. Il Vicepresidente Esecutivo del Design di Nokia risponde direttamente all'Amministratore Delegato, mentre Samsung ha addirittura nominato Amministratore Delegato l'ex responsabile creativo dell'azienda.
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Questo approccio “design-centrico” va oltre la capacità di offrire prestazioni di livello superiore, e di conseguenza crea clienti più felici, più soddisfatti e meglio serviti. Ci sono inoltre prove empiriche che questo tipo di approccio sia redditizio per le aziende. Nel 2014 il Design Management Institute ha messo a confronto i risultati delle "aziende design-centriche" con l'indice S&P, e ha riscontrato un divario del +200%.
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